lunedì 28 aprile 2014

Villa Arzilla o giardinetti.




Scalfari, si riposi.

Eugenio Scalfari è stato un magnifico giornalista, un fine intellettuale, un, come dicono gli inglesi, opinion leader.
Un leader, un capo. Bene, cosa porta un leader a scrivere queste scemenze sul giornale da lui fondato?

Di fronte a questo scenario il centrosinistra, il riformismo radicale del Pd forgiato dall'Ulivo di Prodi e messo a punto da Veltroni col programma del Lingotto, sarebbe la sola risposta seria. Purtroppo non è quella di Renzi. L'attuale presidente del Consiglio è, come più volte ho detto, il figlio buono di Berlusconi, il principe di seduttori; i programmi vincolati alla coerenza non sono il suo forte. Il seduttore vive di annunci e aspira alle conquiste. È un dongiovanni come Berlusconi: non si innamora ma vuole sedurre. Se la seduzione non funziona, cambia obiettivo e sposta il tiro. La sua donna Elvira è la Boschi, come la Gelmini lo è per il Berlusca. Il suo Leporello è Delrio come per l'altro è stato Dell'Utri.

Finezza e cultura! Leporello, Don Giovanni, Mozart, mica pizza e fichi! E chissà contento Delrio paragonato a Dell'Utri!
Però non è vero niente, è un colossale granchio, un parallelo anche infame; in una parola, una stronzata.
Matteo Renzi viene da una famiglia della media borghesia fiorentina, non s'è inventato lauree, ha mogli e tre figlioli, in quindici anni di politica non è stato sfiorato dall'ombra di un sospetto, è un cattolico adulto come Prodi. E' un uomo dalla coerenza totale, che fa quello che dice. Non vuole sedurre nessuno, porta deduzioni e analisi indiscutibili e che del resto Scalfari non ha mai discusso.
E' al Governo da settanta giorni e ha fatto più cose degli altri in vent'anni.
Ma a Scalfari, e anche al suo giornale, non piace. E va bene.
Ma perché insultare sul nulla e demolire a prescindere, senza dargli neanche sei mesi di tempo per fargli chiarire chi è?
Scalfari è in mala fede? No certamente.
Scalfari non legge più i segni dei tempi, non capisce più cosa succede, non riconosce gli uomini, vaneggia tra le ombre del passato. Allora spara banalità, sembra la Santacchè, se la passerotta sapesse scrivere.
Al suo pari, un gradino più giù, un altro vecchio esagitato che urla e urla, sulle piazze, nei teatri a pagamento, in televisione. Urla sempre la solita insensata canzone, manda in culo il mondo intero che del resto si presta a ricreare.
E il terzo, una mummia incartapecorita che sorride alla telecamera e promette di fare quello che poteva fare e non ha fatto, in vent'anni di potere assoluto.

Vecchi, milionari, trovatevi una Villa Arzilla, andate ai giardinetti ma insomma levatevi dai coglioni.
( questo Matteo non lo può dire...)




giovedì 24 aprile 2014

Parola d'ordine:affondare Renzi!




All'assalto le Caste.


Al plurale. Di " Casta "ce ne sono diverse, tutte diverse ma tutte ben organizzate per un solo scopo: mantenersi.
Ogni altro obbiettivo, comunque definito per ideologia, opportunità, giustizia , passa in secondo piano.
Le Caste vinceranno. Matteo Renzi è attaccato da tutte le parti.
Nel suo partito gli sparano addosso le Caste della Sinistra Sistemata, Sinistra Sognante ( mamma, voglio il sole! ) , Sinistra dei Sindacalisti eterni, Sinistra degli Scontenti a Prescindere, Sinistra dei Veri Democratici, che hanno perso primarie e Congresso, ma insomma, cazzo,abbiamo ragione noi, votiamogli contro! Perché democratici sì, ma mica fessi.
Sparano gli intellettuali di area, vecchissimi o giovani, giornalisti con il ditino alzato e la boccuccia torta. Sparano i Laici, perché ma la maduna questo qui è un boy scout, t'ha capì?
Naturalmente i Centristi, zeppi di nostalgie, distinguo e ben altro è il problema.

Le Caste di destra fanno il loro mestiere, è quello che gli riesce meglio: difendere i propri interessi e in culo gli incapienti.
Le Banche, i grandi giornali padronali, le schiere dell'alta burocrazia statale inamovibile da anni e anni, gli imprenditori d'assalto, i furbissimi del quartierini e poi gli alti gradi dell'Esercito ( nessuno tocchi gli F35! ).
E naturalmente evasori fiscali ma anche elusori con magnifici commercialisti sottobraccio, i corrotti in carriera, gli urbanisti della rubanistica, tutte le mafie, 'ndranghite e camorre.
E infine gli Eletti. Gli Eletti in ogni elezione e ad ogni titolo, senatori, deputati, consiglieri, presidenti, sindacalisti, tutti con prebende, stipendi pensioni e buonuscite.

Insomma, l'Italia che conta.

Renzi sarà rimandato nella sua Firenze e l'Italia nel suo buco della Storia.
I lavoratori, gli incapienti con 8000 euro lordi all'anno,, i pensionati a 500 euro al mese, i giovani senza futuro, i vecchi poveri?
 Si accontenteranno. 
Qui c'è comunque, o' mare, o' sole e la famiglia.
 Non si sta poi male.

Basta contentarsi.