martedì 10 dicembre 2013

Vuoi vedere che l'Italia s'è desta?



martedì 10 dicembre 2013





Ma che bella giornata!

Alle 9 di Domenica, pulito, rasato e stirato, mi sono catapultato verso il seggio più vicino: Via del Giglio, Istituto Cattaneo. Cammino molto male e respiro peggio; sono ancora residente a Vicchio e potrei essere respinto ( non oseranno! ) . Però Firenze fiammeggia in una bella giornata di Dicembre e in Piazza Duomo, finalmente pedonale, festeggiano tutti la bella giornata e il Natale. C'è perfino la banda.

Arrivo sfiatato e trovo una coda come quella in figura. Meno male siamo dentro a un cortile coperto del palazzo e ci sono tre sedie. Mi stravacco, leggo La Repubblica e riprendo fiato. In coda c'è una umanità varia, che parla sottovoce come a un rito. Mi colpisce una vecchia signora cieca con bastone accompagnata da una signora più giovane piena di attenzione e di garbo.
Ripreso il respiro mi alzo e brandendo tessera PD, carta di identità e certificato elettorale filo al seggio, perché la coda è quella delle preiscrizioni con firma di documento e obolo.
C'è un Presidente, un seggio per gli uomini e uno per le donne come le toilettes ma mi spiegano che è per fini statistici.
-Iscritto di Vicchio, ora a Firenze!-
-Non può votare...-
-Come non posso votare?-
-Solo quelli delle sezioni elettorali scritte lì-
“ Lì” è un elenco di sezioni elettorali appeso al muro.
Mi appello al Presidente, suggerisco di verbalizzare l'anomalia... Niente.
Mi tocca Vicchio.

Chiamo mio figlio e gli spiego che quei bastardi burocrati e formalisti di chiaro stampo stalinista del seggio non mi hanno fatto votare. Si va a Vicchio.
A Vicchio, oltre al Partito Democratico, ho anche una dama da cinque litri di olio “ novo”...
A Vicchio c'è una coda ancora più lunga di quella del Cattaneo, ma tutta fuori casa e fa un freddo bestia. Però qui mi conoscono, arrivo al seggio alla svelta, mi si sorride, ricambio, voto.

Ha stravinto Renzi. Matteo Renzi è un ragazzo di assoluta affidabilità, di quelli da cui puoi comprare un'auto usata. Se è ambizione è ambizione sana e spirito di servizio. Ha capacità intellettuali e organizzative superiori. Fa squadra e della squadra fa il capo senza tanti discorsi.
Lo considero il miglior Sindaco di Firenze dopo La Pira e Bargellini.


Grazie gente in fila, popolo del PD; l'Italia nuova, quella del terzo millennio, ce la farà. E questa Domenica me la scrivo.

venerdì 26 aprile 2013

25 Aprile


25 Aprile

Perdono sorelle e fratelli.

Perdonate sorelle e fratelli
morti ammazzati
di fuoco o piombo o mina
su questi monti secchi
d'Appennino.

Perdono perdono
Luciana e Marta e Romano
e il vecchio Paladini morto
tra le vacche.
Non vi meritiamo.

Dicono che voi riversi
eravate uguali alle camicie nere
perché morti uguali.
Ma Giuseppe detto Palle
aveva tre anni.

Tre anni sono pochi per morire.
Settanta sono pochi per scordare.
Quei morti nostri li abbiamo
Fermi nel cuore e l'occupano
L'occupano ancora tutto.

ilvecchio

mercoledì 24 aprile 2013

Il folle volo di Barbara Spinelli



E questa l'ho mandata a Serra

Caro Serra,

ho letto orripilato l'articolo della Barbara Spinelli, che ho sempre stimato moltissimo e di cui ho cercato di non perdermi un articolo.
L'articolo si intitola “ Grillo e il mito del volo di Ulisse”. Fa ridere. Accidenti ai titolisti!
Perché i casi sono due:
Ha ragione lei e io sono rincoglionito : il comico Grillo Strillante è il salvatore della Patria, l'interprete perfetto del momento storico, la nostra Alba Radiosa però buona. Salverà l'Italia ma anche la gelida Europa del Nord.
Ho ragione io e il Grillo è un comico di successo che ha cominciato per scherzo e ora che gli è scappato il mostro dalle mani non sa che pesci prendere e sparacchia a caso, di qua e di là.
Del resto Grillo ha fatto dal 1980 spettacoli sempre con lo stesso format: prendere un argomento serio e complesso, quindi sfottere chi suda sette camicie per risolverlo dicendo che c'erano modi semplicissimi per risolverlo e spiegava come.
Ricordo ancora con divertimento come suggeriva di fare per diminuire il traffico in Atlantico a favore dell'ambiente: bisognava che i Danesi si mangiassero i biscotti loro invece di mandarli negli Stati Uniti per mangiarsi i muffin made in USA. Echecazzo! E' così semplice!
Poi la Barbara parte contro Napolitano e la sua “ regressione faziosa “ di chi non accetta il Governo di larghe intese. Banalizzazione di Berlusconi! Mostrare Berlusconi quale lo statista “ che solo nevrotici bambinizzati avversano” Credo che alluda a Bodei, Settis a te e a sé medesima. Perché quel Governo significa “ ..il trionfo dei piani del Demiurgo di Forza Italia “ PD in ginocchio, un Governo di larghe intese, vittoria elettorale del PdL, Berlusconi capo dello Stato.
Io sono di quelli che nel mio piccolissimo, comitato comunale PD di Vicchio nel Mugello, mi sono rotto i coglioni con riunioni , discussioni, attaccatura di manifesti, produzione di sintesi politiche. Intanto l'intellighenzia di sinistra ci sfotteva facendo la faccia dello schifo: iiih, un piddino! Così insicuri, così tremebondi, così scialbi...
Il Fatto Quotidiano ci rovesciava addosso ogni giorno vagoni di merda e quando non la trovava vera se l'inventava. La Destra Fecale Italiana ( DFI ) si mangiava il Paese ma se da non usciva un Parenti che puzzettava...
Abbiamo retto non solo il fuoco nemico di Libero, Giornale, Panorama e fogli vari ma anche quello amico perfino di Repubblica, col sopracciglino alzato di Scalfari “ non mi piace quel Renzi...”
e con la cronaca fiorentina che gli sputacchia addosso ogni volta che può.
Che dire, caro Serra ? Andate a cacare? Tenetevi Grillo? Fate risolvere a lui e alla Spinelli questa spaventosa crisi di sistema, e intendo il sistema occidentale tutto, compresi gli USA?
Ti incollo qui la lettera del nostro Segretario Simone Lazzerini, che di vita fa il professore:
Cari amici,
Con rabbia e sconcerto abbiamo seguito i fatti di Roma.
La Segreteria del PD di Vicchio ha deciso di dimettersi in blocco e di discutere con voi su cosa fare da qui in avanti.
L’assemblea degli iscritti è convocata per
MARTEDI 23 ALLE ORE 21 IN SEZIONE
Credo sia superfluo sottolineare l’importanza della presenza di TUTTI.
Un caro saluto,
Simone Lazzerini

Io non ci sono potuto andare perché sono vecchio e malato e non so come sia finita.
Paolo Pasquini
Vicchio 24 04 2013


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lunedì 22 aprile 2013

Viicus del ponte


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.


Vicchio, a guardia del ponte.

Ebbene sì, questa è una dichiarazione d'amore. Vi chiederete a cosa. Infatti, Vicchio è nome comune; viene dal latino vicus, un posto, un luogo da nulla,una stradetta e tre case.  Abbiamo anche Vico Pisano e Vibo Valenza. Questo Vicus qui va precisato bene : Vicchio nel Mugello.
Fu fondato nel 1295 dalla repubblica Fiorentina per difendere un ponte , ponte a Vicchio, sulla Sieve. Il ponte è ancora lì. Il giovedì decisero di far mercato e il mercato  è ancora lì, il giovedì, quando si muove la montagna  ( citazione cinematografica...) perché degli ottomila abitanti ce n'è seimila sparsi pei monti, davanti e dietro

Vicchio nel Mugello, il Mugello è nella Toscana del nord, ai confini con la Romagna e l'Emilia. Ci stava una tribù etrusca che si chiamavano "i Mugelli".  E' luogo appennino, le propaggini a sud dell'appennino. E l'appennino è montagna. 
Infatti a Vicchio non c'è niente di piano. Gli è toccato spianare un po' il cocuzzolo per fare due piazze:la piazzetta che vedete in foto-piazza Giotto- e una piazzona con giardini, mamme e bambini,  alberi, monumento alla Vittoria e pesci rossi, chiamata Piazza della Vittoria.
Di lì potete solo scendere a picco giù per il poggio o salire verso l'alpe. Nel caso, a mano destra c'è un laghetto con papere, monumento ai marinai vicchiesi caduti e un anello alberato dove trovi sempre qualcuno che passeggia. E' il lago di Montelleri, con casa mia sulla strada e alberi splendidissimi sulla riva opposta.

I vicchiesi sommano pregi e difetti dei toscani con i pregi e difetti dei contadini e boscaioli di montagna.
La miscela è esplosiva, sopratutto per loro. Se un vicchiese ritiene di aver ragione, avanzerà imperterrito mentre sopraggiunge un autotreno da trenta tonnellate e guardando negli occhi il conducente borbotterà " o vediamo se sto 'mbecille mi stiaccia sulle strisce...."
Bene ha capito l'autore de L'avanzante. Il bel bronzetto è proprio accanto alla porta del Comune e l'Avanzante pensa chiaramente " ora niene dico io quattro a quel bischero di' Sindaco Izzo...te lo raddrizzo!"




A Vicchio ci sono sessantacinque associazioni. Le più gloriose sono La Misericordia, che con ambulanze e equipaggi magnifici mi ha portato su e giù all'ospedale di Borgo San Lorenzo, l'Associazione Alpini, l' ANPI.  Vicchio fu liberato dei vicchiesi il 6 Marzo 1944, ripreso dal nazisti che di vicchiesi ne fucilarono cinque a Campo di Marte, così imparassero. E spianarono il paese. Per queste scalmane ci diedero la medaglia d'argento.
Ma ora c'è la Banda con le majorettes e Paolino ( il mio caro amico Paolino, che è down e  è stato adottato dal paese) suona i piatti in coda. Un notevole e piuttosto  famoso complesso jazz.  La squadra di calcio. Giotto in musica per i concerti nel Teatro Giotto. La biblioteca.  Il Partito Democratico, il PDL, Rifondazione nei nomi, ecc.ecc.ecc. La ProLoco, salvo se altri...

Ci si mangia ovunque molto bene perché la roba è buona e i cuochi e sopratutto le cuoche, brav. Famose per le sue cuoche  le cene PD....
Insomma,qui non ci si fa mancare nulla.

Ah, dimenticavo, c'è nato Giotto e il Beato Angelico e c'è una Accademia di cento pittori.
Perché in Mugello escono colori, tramonti e arcobaleni che ti lasciano tramortito se sei un bischero come me, ma se sei Giotto...

Chi volesse " accorparci" deve considerare che nel 1530 facemmo incazzare a morte Filippo d'Orange, che non riusciva a conquistare " quella spina fastidiosa" del borgo fortificato di Vicchio che combatteva per la Repubblica Fiorentina. Gli toccò mandare su seimila spagnoli ma non trovò più nessuno:Filippo  Parenti, che comandava la guarnigione, se n'era andato a difendere Marradi, trenta chilometri più su...
Su questo si fa il corteo storico! Divertentissimo perché ci trovi il barista e la droghiera e la verduraia in costumi d'epoca, e coi bimbi.

Io sono vicchiese per parte di bisnonno Zanobi e di  nonno Vitaliano, che scapparono in maremma.
Nonno ( che mi chiamava" palle "...) mi insegnò di dire ai prepotenti : 
Oh, e son di Vicchio! Arrivo e picchio! "

Ci sto bene, ci morirò e me ne andrò a riposare nel cimiterino di Santa Maria a Vezzano, con la Liliana. Fra gli ulivi, sotto l'Appennino.

Paolo Pasquini

Dieci mesi dopo....



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domenica 24 giugno 2012

Matteo Renzi spiegazzato da Miguel Gotor.


Matteo Renzi spiegato, anzi spiegazzato....

ma non al popolo; invece agli intellettuali, perché lo fa un intellettuale di tutto rispetto che si chiama Miguel Gotor. Sono andato on line a vedere chi è e ho trovato il suo curriculum scritto da lui medesimo: classe 1971, laureato in Lettere, ricercatore di Storia Moderna, ha pubblicato libri. Un giovane in gamba, che si è interessato sopratutto di " santi , eretici e inquisitori del Cinque e Seicento". Sarà per questo che Ezio Mauro  gli ha commissionato il pezzullo?

Bando agli scherzi. Le tesi di Gotor sono che Matteo Renzi sia " un nuovista arcaico".
Bello! E perché?

Miguel accusa Matteo di non dire se si candida o no utilizzando " ... un argomento debole perché tutto formalistico, avendo egli sostenuto di voler conoscere, prima di candidarsi, le regole delle primarie.."
Formalistico! Per Matteo Renzi la differenza tra primarie aperte agli elettori  (  come fatte finora ) o primarie riservate agli iscritti è tra vincerle e perderle. Altro che argomento formalistico.  A Firenze Renzi ha vinto benissimo le primarie ( e non certo per miracolo, come dice quel bischero di Fassina ) avendo contro tutto l'apparato del PD ma risultando ai cittadini più credibile di tutti gli altri ( ottimi ) candidati.
Può tentare la medesima operazione contro  Bersani ( che sarebbe comunque un ottimo e onorevole Segretario ) ma solo in primarie aperte. 

Miguel identifica tre limiti di  Renzi
1- di non aver fatto " una lettura critica della lunga stagione berlusconiana. Su questo punto la sua analisi è elusiva o culturalmente subalterna, nel  solco di una traccia populistica e personalistica. 
Questa è una vera sciocchezza. Matteo Renzi ha parlato pochissimo di Berlusconi, tranne ad adoperarlo per portare un po' di soldi a Firenze. Non ho sentito analisi di Matteo sul berlusconismo, né elusive, né ficcanti. Non l'ha fatte perché le ritiene del tutto superflue.
 Ma dove Miguel sbaglia è nel credere Renzi populista e personalista. Non lo è.  Lo possono testimoniare autisti dell'ATAF, sindacati e bancarellisti di Piazza San Lorenzo. Non cerca applausi gratis. 
 Non è personalista perché fa sempre e testardamente squadra, ascolta con attenzione tutti. Certo, poi decide. E' lì apposta...e naturalmente gli piace, come a tutti.

La collaborazione con Giorgio Gori,  "testa d'uovo" , che ha lavorato per Berlusconi viene portata da Gotor come  prova che "la nuova offerta politica dovrà necessariamente dei contenuti populistici e plebiscitari non alternativi"  . Questa è un'offesa per l'intelligenza di Giorgio Gori e , scusate il francesismo, una stronzata come ragionamento e come formula. Ma ti pare, caro Miguel, che gli elettori del PD si facciano convincere da contenuti populistici e plebiscitari, e per di più non alternativi? 

2- Prosegue Miguel: Matteo Renzi " si scaglia solo contro ilo PD e la sua classe dirigente"  Eh no, contro il PD no; lo rivendica come il suo partito e si dichiara pronto a mettersi alla stanga per chi vincerà le primarie. 
Ma piace solo a destra! si lamenta Miguel. E' dissonante col Partito, come sull'art.18 , di cui Renzi dice " non me ne pò fregà de meno".
Ma l'ha detto perché a tutti, a tutta l'Italia, meno che alla " sinistra di invenzione" coi sindacati in testa , dell'art.18 non gliene frega niente. Ma ti pare che con le fabbriche e i negozi che chiudono uno dopo l'altro la gente si appassioni  alle garanzie in caso di licenziamento? Ma chi licenza più? Qui perdi il lavoro dalla sera alla mattina, altro che finezze garantiste . Ci si potevano tranquillamente risparmiare le "laceranti discussioni" e tirare al sodo, al lavoro, alla ripresa...
E qui il Gotor traccia un ardito parallelo tra Matteo Renzi e il tentativo "di sfondamento a destra di carattere presidenzialista"... qualcosa di simile a quanto tentò nel 1974 di fare un altro toscano come Fanfani in occasione del referendum sul divorzio. 
Mah, il parallelismo non l'ho capito. Io nel 1974 seguivo i comizi di Amintore che strillava come un'aquila...ma non lo considerava nessuno ma nessuno nessuno.

Il terzo punto di Miguel Gotor è davvero divertente. E' il nuovismo renziano, maapparente, perché in realtà copre ( udite, udite! ) " il tratto moderato del proprio progetto, che ha una chiara impronta craxiana, di cui Berlusconi è stato l'originale erede. Renzi ha indubbie qualità politiche corsare che si basano sul potere di interdizione e di ricatto e , con questo suo modo di fare, sembra il figlio ideale di Ghino di Tacco."


Ora, capisco che Miguel Gotor sia uno storico in pectore e parallelismi e interpretazioni storiche ardite siano pane per i suoi denti; ma deve stare attento a non parallelare troppo e a non interpretare troppo a fondo. Perché se non ci si ricopre di merda.
Ma il ragazzo è giovane, è bravo, sa scrivere, si farà, si farà. E se avrà occasione di conoscere Matteo Renzi di persona si ricrederà su tutto.
Direte: ma il Renzi non ha difetti? Ce l'ha, ce l'ha, magari un'altra volta ve li racconto...
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Ripubblico dieci mesi dopo e qui un post che feci per "Cogito ergo sum?"
Miguel Gotor è stato "la testa d'uovo " di Bersani.
Con pensatori di questo calibro poteva solo finire in un disastro.

Paolo Pasquini


venerdì 19 aprile 2013

AMMAINA BANDIERA



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Che peccato però....

Chi volesse inorridire si veda questo video di La Repubblica TV, firmato Merlo.

Per il resto, un sentito ringraziamento al Segretario Bersani.
Scrissi avanti alle  primarie che se vinceva Bersani avrebbe perso le elezioni ma se vinceva Renzi si sarebbe spaccato il Partito.

Pierluigi Bersani è riuscito in entrambe le cose: ha perso le elezioni e non è riuscito ad avere l'autorevolezza per tenere unito il Partito; non era nemmeno tanto facile azzeccarne due insieme.

Per quanto mi riguarda, come l'ho fondato stasera il PD  lo sfondo.  Il PD per me  è morto, perché se non riesce ad essere unito neanche su una questione in definitiva semplice come l'elezione del Presidente della Repubblica e se è così pieno di ipocriti che una riunione unanime poi porta settanta "franchi tiratori", allora , semplicemente, vuol dire che non c'è nessun Partito Democratico.

D'altra parte, se cinquantasette anni di impegno politico vi paiono pochi....
Ebbene sì, mi sono rotto i coglioni.


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Dai  che ce la facciamo!

Fatica, fatica....

martedì 16 aprile 2013


Il Partito Democratico sorpreso in una disinvolta e pipante navigazione col suo Pierluigi al timone

Al timone, al comando, avanti a tutta forza...

L'inchino di Capitan Bersani.


-Bersani ha consentito graziosamente le primarie a Renzi ma poi ha consentito anche che le regole, sopratutto del ballottaggio, fossero in modo che Renzi perdesse. Così si fece Premier.

-Bersani e solo lui fece la campagna elettorale contro Berlusconi e ignorando Grillo. Renzi, che aveva preso oltre un milione  di preferenze fu snobbato, deriso e lasciato in un cantone. Così Bersani provò a smacchiare il giaguaro da solo.

-Oh, sorpresa! Bersani perde clamorosamente le elezioni, consente a Berlusconi di ripiombare sulla scena, perde tre milioni di voti che gonfiano Grillo. Ma, Bersani è il Premier e va avanti da solo, perché la Patria chiama.

-Bersani viene preso letteralmente a pesci in faccia dai grillini, prima, durante e dopo. Ma invece di mandarli insiste fino allo streaming. Pesci in faccia e risate in diretta, dignitosamente accettati perché la Patria chiama.

-Berlusconi spalanca la ganascia e propone un governissimo di larghissime imprese, pagando naturalmente il dovuto. Bersani, invece di mandarlo, si fa pensoso e ci pensa, perché insomma la Patria chiama e anche Napolitano non scherza.

-Il tempo passa e Renzi lo dice. Bersani se n'ha a male.

-Berlusconi detta il diktat: tutti meno Prodi. 
Marini , Finocchiaro, Tombolini, Violante, Lupacante  Ingroia , Mannoia e anche Bersani, perché no? 

-Bersani, invece di mandarlo a cacare, ci sta pensando pensoso, perché la Patria chiama ma ci vuole il suo tempo e Berlusconi ha preso un sacco di voti. Di buono c'è che Renzi non rompe, perché in Toscana hanno fatto in modo da lasciarlo a casa.

-Al quarto scrutinio Bersani e mezzo PD con  Berlusconi voterranno Amato.   L'altro mezzo PD voterà Prodi.
Amato sarà Presidente della Repubblica.

-Domanda finale: indicare in grandi e  chiare lettere maiuscole  il VINCITORE della complessa e articolata vicenda...

Paolo Pasquini

Ultima: Pierluigi-D- Bersani propone , ma forse no, Marini, D'Alema, Amato -se piace a Burlesconi, se no si cambia.


Intanto Grillo propone Rodotà, un uomo giusto.
E poi dicono che ci si butta a cinquestelle...

venerdì 12 aprile 2013



Ma perché dovrei sorbirmi questa broda?

Ma perché cazzo dovrei accordarmi col Merda sul Presidente della Repubblica?

Ma sempre farsela sotto, appena il Burlesconi mostra la dentiera?

venerdì 5 aprile 2013

Sbagliando si impara....

E' pazzesco che la sconfitta clamorosa della sinistra, dopo aver dilapidato in due mesi qualcosa come dodici punti di vantaggio. non abbia innescato non diciamo un grande dibattito, ma neppure una modesta riflessione critica.


Non è il vostro webmaster Pasquini che scrive, ma Curzio Maltese sul Venerdì di Repubblica di oggi.
E ancora:

...hanno perso contro Grillo, un ex comico che in pochi mesi ha allestito il secondo partito di Italia a partire da un blog e dalle donazioni spontanee, almeno così sostiene.

Ora, se in due mesi un giornale creato dal nulla (...) arrivasse a vendere più di Repubblica, io due domande me le farei. E magari mi risponderei che non sono più capace di fare questo mestiere e me andrei in pensione. La nomenclatura della sinistra, invece, no.Loro hanno ragione e gli altri, gli elettori, persino i loro elettori critici, semplicemente si sbagliano.
(....) Sono ancora tutti là, gli stessi di vent'anni fa, preoccupati solo di sopravvivere. Bersani li ha usati per vincere le primarie e loro hanno usato Bersani per rinviare la pensione. (....)
Ieri civettavano con le ricette ultra liberiste che hanno rovinato l'Italia e l'Europa. Domani, se conviene, saranno disposti a riconsiderare l'impresentabilità di Berlusconi. Pur di non ammettere di aver fallito e andarsene a casa. Come noi, piccoli, stupidi, illusi e incalliti elettori di sibistra, seguitiamo a sperare.

Imparare dagli errori, mettere il turbo al tartarugo...



giovedì 4 aprile 2013

Bersani santo subito.

Ho ammirato la pazienza, la dedizione, il senso delle Istituzioni e l'amor di Patria di Pierluigi Bersani.

Però il suo tentativo è fallito,
 Per l'impresentabilità di Berlusconi, dei suoi scherani e delle sue troie, cito da Battiato.
Per la follia del Grillo grullo, che vuole non si sa cosa, ma lo vuole fermamente e chi non ci sta ha sbagliato voto.
Anche per la fermezza di Giorgio Napolitano che voleva i voti della fiducia già scritti, mentre Bersani li voleva scrivere in Parlamento.

Ora basta: Grillo non ci sta e se Berlusconi è impresentabile, e lo è, allora si faccia NOI, Partito Democratico, un Presidente della Repubblica di grande livello.
Senza biasciare ancora disponibilità, aperture, consapevolezze repubblicane.
Non so Bersani, io mi sono rotto i coglioni dei pesci in faccia. Mandiamo al Quirinale uno dei nostri, altro che Bonino, e poi andiamo a votare.

E  smettiamo di pigolare: siamo il più grande e solido Partito della Nazione, siamo il Partito Democratico.

giovedì 28 marzo 2013


Cialtroni, maleducati, antipatici e arroganti.




Chi? Ma naturalmente Grillo, Casalegno & grillini capataz. Da distinguere da chi ha votato il Movimentocinquestelle, cioè l'universo mondo da destra a sinistra.

Confesso che mi ero illuso che dopo la travolgente affermazione, Grillo & Casalegno srl si calassero nelle braghe degli statisti responsabili, angustiati dai destini del Paese.

No,no. Grillo è rimasto nel suo vestito di pazzariello genovese che strabuzza e vaffancula, ma ora con toni misteriosi da spiderman al mare o turista con sciarpa grigia al Palazzo d'Inverno.
Vuole abolire la Costituzione, i Partiti, l'euro, l'Europa, la IMU e stocazzo. Tutto sorpassato meno lui e Casalegno, che però tace. I grillini, zitti e in riga, chi contesta è perduto, infamato, radiato, ripulso e scomunicato.

Il tutto condito con irrisioni, sfottò e ghignetti, con la vantata azione di Grillo perché Napolitano non si addormentasse, essendo considerato da costoro un vecchio rincoglionito.
Bersani ha lamentato che il PD rispettava i loro elettori, ma loro non rispettavano gli elettori PD. Guarda, caro il mio Bonomo Pierluigi, che questi se ne strafregano dei nostri e dei loro elettori.
Hanno assaggiato il potere e comandare è meglio che fottere, perfino in primavera.

L'Italia? L'Italia e gli italiani si avviano a pagare tutto, sbaglio per sbaglio, cazzata per cazzata. 
Ne resterà quello che resta dopo tutti gli tsunami, mentre  Fo ride  e si diverte.
 Tavolame, fango e detriti.


mercoledì 27 marzo 2013

E' morto don Rossi, il prete ricciolino.

Credo che nessuno più di don Rossi, giunto in Cielo, abbia tirato il sospiro di sollievo di chi arriva finalmente in cima alla salita.
Aveva tredici anni più di me, e io lo conobbi da don Bensi, giusto intorno al 1960, quando era come nella foto. Aveva quel sorriso lì e quei capelli lì; era una specie di piccolo motore atomico di iniziative, racconti e risate, tutto in fiorentino stretto e tutto fiorentinamente guardingo, con gli occhi attenti a controllare che non si perdesse, nelle risate, il fine.

Non sapevo fosse stato cappellano anche a Vicchio. Se ne andò presto in Brasile e non lo vidi più.
Che stagione fu quella, per la Chiesa fiorentina.
Intorno a Don Bensi, che era "i babbo",  Nicola Pistelli, Lorenzo Milani, Renzo Rossi, Vittorio Lampronti  mio compagno di classe, la Fioretta Mazzei.
E  le grandi menti David Maria Turoldo, padre Balducci, Giorgio La Pira.

Ce ne fosse un'altra ora, col Papa novo come l'olio buono. Eh, ce ne fosse un'altra di quella stagione, con la fede e il sorriso di allora...


lunedì 25 marzo 2013




La Compagnia della Rete.

Nodo di Vicchio.  

Ecco il sito a disposizione per incontri, scontri, appuntamenti e quanto serva agli iscritti, simpatizzanti ma anche antipatizzanti, elettrici e elettori.

Ci entrate come visitatori battendo su Google  1lacompagniadellarete.blogspot.com

Non chiedetemi perché comincia con 1 perché non lo so.

Il  webmaster, cioè quello che ci pasticcia, sono io.
Ma niente vieta di farne uno uguale in cui il webmaster  è un altro e questo lo cancelliamo.

L'importante sarebbe che ce ne fosse uno per circolo e tutti connessi. Potenza della rete!

Paolo Pasquini

Entrare e commentare, proporre, indirizzare, rompere i coglioni.

Benvenuto a tutti!