25 Aprile
Perdono sorelle e fratelli.
Perdonate sorelle e fratelli
morti ammazzati
di fuoco o piombo o mina
su questi monti secchi
d'Appennino.
Perdono perdono
Luciana e Marta e Romano
e il vecchio Paladini morto
tra le vacche.
Non vi meritiamo.
Dicono che voi riversi
eravate uguali alle camicie nere
perché morti uguali.
Ma Giuseppe detto Palle
aveva tre anni.
Tre anni sono pochi per morire.
Settanta sono pochi per scordare.
Quei morti nostri li abbiamo
Fermi nel cuore e l'occupano
L'occupano ancora tutto.
ilvecchio
Perdonate sorelle e fratelli
morti ammazzati
di fuoco o piombo o mina
su questi monti secchi
d'Appennino.
Perdono perdono
Luciana e Marta e Romano
e il vecchio Paladini morto
tra le vacche.
Non vi meritiamo.
Dicono che voi riversi
eravate uguali alle camicie nere
perché morti uguali.
Ma Giuseppe detto Palle
aveva tre anni.
Tre anni sono pochi per morire.
Settanta sono pochi per scordare.
Quei morti nostri li abbiamo
Fermi nel cuore e l'occupano
L'occupano ancora tutto.
ilvecchio
Bellissima. Struggente. E,ahimè, fedele alla realtà.
RispondiEliminaGrazie Leira. L'Appennino tosco-emiliano l'ha pagata cara la Resistenza. Quelle morti sono ancora qui intorno.
Eliminauna poesia molto intensa e significativa
RispondiEliminarendere omaggio a questi anniversari è lodevole, serve a ricordare... a non dimenticare
Niente e nessuno ha il diritto di distruggere vite umane, ne fosse anche una alla terra quell'una vita mancherà.
RispondiEliminaI tuoi versi lo dicono, veri e reali sono.
Tre anni sono pochi per morire e sopratutto ammazzato.
Nessun tempo o età può dimenticare.
La tua poesia è bella,ma triste, anche perchè un cuore poeta dovrebbe scrivere e conoscere solo le gioie del cuore e della vita.
Ciao, vecchio.
Buona settimana.
Grazie a te:))
Grazie Rosy cara :))
EliminaCiao Paolo, buona giornata
RispondiEliminaCiao Paolo, buona giornata
RispondiEliminaCiao Paolo, buona giornata
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